Luigi

Linking Urban and Inner Alpine Green Infrastructures

Identificare, mappare e valorizzare i Servizi Ecosistemici

 

AREA DI INDAGINE

Area dei 5 laghi di Ivrea
L’area comprende i comuni di Borgofranco d’Ivrea, Burolo, Cascinette d’Ivrea, Chiaverano, Montalto Dora, Ivrea

FOTO

Alessandro Guida

TESTI - RICERCA

Viviana Rubbo

ANNO

2020 - 2022

COMMITTENTE

Città Metropolitana di Torino

INFO

Il Progetto s’inscrive nel Programma di lavoro Interreg Alpine Space LUIGI – Linking Urban and Inner Alpine Green Infrastructures.

LUIGI (l’acronimo, tradotto dall’inglese, significa: “collegare le infrastrutture verdi tra le aree rurali e urbane”) è un progetto finanziato dall’Unione Europea a cui la Città Metropolitana di Torino partecipa in collaborazione con i comuni dell’Area dei 5 laghi di Ivrea (Cascinette d’Ivrea, Borgofranco d’Ivrea, Burolo, Chiaverano, Ivrea e Montalto Dora). Si pone come obiettivo quello di tutelare e valorizzare gli elementi naturali che non solo rendono bella e unica quest’area, ma che forniscono anche una serie di benefici (i cosiddetti Servizi Ecosistemici) alla collettività, come per esempio, conservare la biodiversità, fornire aria e aria pulita, mantenere la fertilità dei terreni e molto altro.

Per saperne di più sul progetto e i suoi futuri sviluppi, visita il sito della Città Metropolitana alla pagina: PROGETTO LUIGI

Il progetto ci vede lavorare con il Team di Città Metropolitana:
> Carla Gatti e Elena Apollonio, Direzione Comunicazione e Relazioni con il Territorio e i Cittadini;
> Gabriele Bovo e Simonetta Alberico, Direzione Sistemi Naturali

con il contributo degli esperti :
Prof. Riccardo Santolini, ecologo e Tommaso Pacetti, ingegnere ambientale dell’Università di Urbino.

IT

Nell’ambito del progetto europeo LUIGI-Linking Urban and Inner Alpine Green Infrastructures, di cui la Città metropolitana di Torino è partner, il racconto fotografico è stato individuato come uno degli strumenti di ricerca per lo studio della regione pilota – l’area dei Cinque Laghi di Ivrea. Già sito di interesse comunitario e, dal 2016, Zona Speciale di Conservazione, quest’area quest’area vedrà presto l’istituzione del Parco Naturale dei Cinque Laghi.

Collocandosi in questo particolare contesto, la costruzione di una narrazione per immagini è stata proposta, fin dal principio, come un’attività propedeutica alla lettura di un territorio e ad una riflessione collettiva su quelle che sono le valenze endogene di questa regione. Uno spazio geografico e culturale che nasce in ere geologiche e si è trasformato nel tempo fino all’ ultima metamorfosi impressa dall’esperienza olivettiana, e di cui, ancora oggi, si sente orfano.

Qual è il paesaggio culturale di questo territorio? Quali dinamiche lo hanno reso tale? In che cosa consiste la sua biodiversità? Quali sono gli usi antropici – diretti e indiretti – del capitale naturale disponibile?

Il progetto fotografico si struttura in due fasi:

FASE 1 | 2020 – estate 2021
COSTRUZIONE DI UNA NARRAZIONE FOTOGRAFICA DELL’AREA DEI 5 LAGHI DI IVREA

Nei mesi scorsi abbiamo percorso questa regione con l’intento di esplorarne i caratteri territoriali – le potenzialità, le criticità e le progettualità – e la percezione di questi da parte della collettività, per dare forma ad una rappresentazione della realtà che potesse essere utilizzata come strumento culturale di confronto, in un primo momento, tra la Città Metropolitana e gli amministratori, e col territorio, in una seconda fase del processo (prevista per l’autunno).

Tra le attività di questa prima fase:

– Interviste tecniche ad una serie di attori del territorio sul tema ‘acqua e aree umide’ (conclusa)
– Incontri con le Associazioni e le realtà del territorio (conclusa)
– Un workshop con gli amministratori per un confronto sui Servizi Ecosistemici locali partendo dalla lettura dei sistemi naturali e dei caratteri e delle dinamiche territoriali (concluso)
– Una mostra itinerante per avviare il confronto con le comunità (conclusa)
– Una Call ai cittadini sull’immaginario dei luoghi
La narrazione visuale, esito della ricerca fotografica, comprende anche lo sguardo di coloro i quali hanno aderito alla call “Partecipa con una foto”, attraverso cui si è chiesto ai cittadini dell’area di inviare una foto che rappresentasse un aspetto che, più di altri, richiede oggi maggior cura e attenzione. L’integrazione di questi molteplici sguardi ha messo in luce una dimensione territoriale molto complessa.

FASE 2 | gennaio - giugno 2022
WORKSHOP TECNICI CON GLI STAKEHOLDER DEL TERRITORIO

Questo programma di attività ha visto l’avvio di un confronto tecnico con gli stakeholder locali su alcuni servizi ecosistemici individuati e valutati dagli esperti partendo dal riconoscimento delle funzioni ecologiche esistenti.

EN

As part of the European project LUIGI-Linking Urban and Inner Alpine Green Infrastructures - of which the Metropolitan City of Turin is partner, the photographic narrative has been identified as one of the research tools for the study of the pilot region: the area of the Five Lakes of Ivrea. Already a site of community interest and, since 2016, a Special Conservation Zone, this area is today in the process of becoming the Five Lakes Natural Park, formally recognized by the Region.

Placing itself in this particular context, the construction of a visual narrative was proposed, from the start, as a preparatory activity for territorial analysis fostering a collective reflection around the endogenous values. A geographic and cultural space that was born in geological eras and has changed over time until the most recent transformation led by the Olivetti industrial experience ended two decades ago.

What is the cultural landscape of this area? What dynamics have made it so? What is its biodiversity? What are the effects of the human action - direct and indirect – on the available natural capital?

A two steps photography project

STEP 1 | 2020 - summer 2021
CONSTRUCTION OF A PHOTOGRAPHIC NARRATIVE OF THE AREA OF THE 5 LAKES OF IVREA

During several months, we walked the region with the aim of exploring its territorial features - the potential, the critical issues and the ongoing projects - and the way those are perceived by the community, to give shape to a representation of the reality that could be used as a tool for cultural debate between the Metropolitan City and the local actors, and, on a wider scale, with the communities of the territory.

Among the activities of this first phase:

- Technical interviews with a number of local actors on the theme ‘water and wetlands’
- Meetings with the Associations and the local realities
- Workshop with the Administrative Authorities to identify the local Ecosystem Services starting from the observation of the Natural Systems and the territorial characters and dynamics
- Pop-up exhibitions to share the first images with the communities in preparation of the visual narrative
- Open Call to the local citizens on the imaginary of the place
The visual narrative is the result of the photographic research; it also includes the perspective of those who have joined the Open Call “Participate with an image”, through which the citizens of the area were asked to share a photo that – in their view – portrayed what today, more than ever, requires attention and care. The integration of these multiple views has highlighted a very complex territorial dimension.

STEP 2 | January - June 2022
TECHNICAL PANELS WITH THE LOCAL STAKEHOLDERS

This programme of activities has seen the launch of a technical discussion with local stakeholders on a number of Ecosystem Services identified and valued by the experts starting from the recognition of existing ecological functions.

 

SISTEMI NATURALI
LA DIMENSIONE GEOLOGICA DELL’ANFITEATRO MORENICO

NATURAL SYSTEMS
GEOMORPHOLOFY OF THE MORENIC AMPHITEATRE

SISTEMI NATURALI - ACQUE

NATURAL SYSTEMS - WATER

SISTEMI NATURALI - AREE UMIDE

NATURAL SYSTEMS - WETLANDS

SISTEMI NATURALI - BOSCHI E TORRENTI

NATURAL SYSTEMS - WOODLANDS AND STREAMS

UTILIZZO DELLE RISORSE - APPROVIGIONAMENTO

USE OF RESOURCES - WATER PROVISION

UTILIZZO DELLE RISORSE
PRODUZIONE IDROELETTRICA

USE OF RESOURCES
HYDROPOWER

UTILIZZO DELLE RISORSE
AGRICOLTURA

USE OF RESOURCES
AGRICOLTURE

UTILIZZO DELLE RISORSE IDRICHE
PROTEZIONE E TURISMO

USE OF WATER RESOURCES
RISK PROTECTION AND TOURISM

L’OCCUPAZIONE ANTROPICA DEL TERRITORIO

THE HUMAN PRESENCE ON THIS TERRITORY

I RITRATTI
SAPERI, CONOSCENZA E CULTURA DEL TERRITORIO

PORTRAITS
EXPERIENCE, KNOWLEDGE AND TERRITORIAL CULTURE

GLI ELEMENTI DEL PAESAGGIO

Il racconto in progress

THE ELEMENTS OF THE LANDSCAPE

The visual narrative in progress

IT

Partendo dalla caratterizzazione dei sistemi naturali che rendono unica questa regione (geologia, fiume e laghi, aree umide, boschi, rii, torrenti e sorgenti), abbiamo scelto di partire dalle diverse tipologie di utilizzo della risorsa idrica esplorando le reti di approvvigionamento e distribuzione dell’acqua potabile; i sistemi di canalizzazione per scopi irrigui e la produzione dell’energia idroelettrica che prelevano l’acqua del bacino idrico della Dora; e in ultimo, i meccanismi di “protezione” dall’acqua, che oltre ad essere una risorsa, se non controllata, diventa motivo di rischio e dissesto idrogeologico.

Un tempo fortemente regolamentata, perché fondamentale per l’agricoltura, ma anche per rallentarne il deflusso e limitare i connessi fenomeni di erosione, scivolamento e smottamento dei suoli, il sistema delle acque è, oggi, su questo territorio, caratterizzato dalla presenza di dighe di contenimento e bacini di laminazione per raccoglierne l’eccesso proveniente dai rii che scendono dalla Serra. Lungo il letto del fiume Dora Baltea si sono sviluppate numerose attività estrattive di arenaria e inerti che punteggiano il profilo sinuoso del fiume nella piana e che, una volta dismesse, vengono spesso recuperate ad utilizzi ludico-sportivi.

EN

Starting from the characterization of the natural systems that make this region unique (geology, river and lakes, wet and woodlands, canals, streams and springs), we have chosen to start from the different types of use of the water resource by exploring the supply and distribution networks of the 'drinking water; then follows the canalization systems for irrigation purposes and the production of hydroelectric power that draw water from the Dora reservoir; and finally, the "protection mechanisms” to prevent floods. Water which, in addition to being a resource, if not controlled, becomes a reason for risk and hydrogeological instability. Throughout history recognized as an essential source for agriculture, water has been always highly regulated to slow down the flow and limit the connected phenomena of erosion, sliding and landslide of the soils.

Today the water system is, in this very territory, characterized by the presence of containment and rolling basins to collect the excess coming from the canals that descend from the Serra (the regular formation resulted from the glacial debris). The sinuous profile of the river Dora Baltea is specked with numerous sandstone and inert mining activities which, once abandoned, are often recovered as recreational and sporting locations.

Alneto impaludato - un bosco di ontani neri sopra il lago Nero, comune di Borgofranco d’Ivrea

Alneto impaludato - un bosco di ontani neri sopra il lago Nero, comune di Borgofranco d’Ivrea

L’asta della Dora e il sistema idrografico della zona nel suo complesso (inclusi i bacini artificiali d’acqua dolce, gli scenografici laghi morenici e le aree umide), rappresentano un elemento di forte attrattività di questo territorio tali da rendere l’area dei 5 laghi una destinazione riconosciuta a livello provinciale per lo svago e l’attività sportiva.

La lettura di questo territorio non può, infine, trascurare l’impronta antropica, lo spazio geografico abitato e vissuto dagli uomini attraverso il passare del tempo. La presenza dell’uomo in questi luoghi risale a epoche preistoriche e percorre la scala del tempo fino alle comunità urbane dell’epoca moderna e contemporanea.

The Dora riverbed and the hydrographic system of the area as a whole (including the artificial freshwater basins, the scenic moraine lakes and the wetlands), represent an element of strong attraction of this territory such as to make the area of the 5 lakes a recognized regional destination for leisure and sporting activities.

Finally, the interpretation of this territory cannot neglect the anthropic footprint, the geographical space inhabited and experienced by men throughout the time. The human presence in this region dates back to prehistoric times and runs along the time up to the urban communities of the modern and contemporary age.

Il borgo antico di Chiaverano sotto i ruderi del castello.

Il borgo antico di Chiaverano sotto i ruderi del castello.

Incontro/scontro tra azione antropica e conformazione del territorio, Chiaverano

Incontro/scontro tra azione antropica e conformazione del territorio, Chiaverano

Ma la trasformazione più radicale ha avuto luogo solo nell’ultimo secolo che si chiude con la dismissione del comparto industriale dell’Olivetti: rimangono a raccontare la storia del Novecento i nuclei più antichi dei borghi per lo più in abbandono e la dismissione delle attività economico-produttive e turistiche che hanno caratterizzato il Novecento, sollevando questioni che riguardano il futuro di queste comunità (le grandi ville ottocentesche, i resti del birrificio a Borgofranco, i laboratori vuoti delle Officine ICO e della Fabbrica Mattoni Rossi, ma anche i ruderi di pietra testimonianza di un’economia agricola ormai perduta e, non ultimo, le attrezzature e gli impianti turistici dismessi risalenti agli ‘80-‘90). 

But the most radical transformation indeed took place during in the last century which ends with the closing of the Olivetti industrial sector. The story of the twentieth century’s dynamics resides in the oldest hearts of the villages – today emptied out of their life – and in the shadow of the hulk of touristic facilities born from the years 50’s in the area, raising questions concerning the future of these communities. Among others, a large nineteenth-century villas, the remains of the brewery in Borgofranco, the empty workshops of the Officine ICO and the Fabbrica Mattoni Rossi, but also the stone ruins testimony of the end of the agricultural economy and, last but not least, the disused equipment and tourist facilities dating back to the 1980s and 1990s).

Officine ICO - gli spazi lasciati vuoti dalla fine della produzione Olivetti, ora sede di una nuova realtà - 2021

Officine ICO - gli spazi lasciati vuoti dalla fine della produzione Olivetti, ora sede di una nuova realtà - 2021

Le ultime immagini riprendono le principali direttrici viarie che tagliano e segnano il territorio, fiancheggiate da un’urbanizzazione a nastro che, solo nella fascia Ivrea-Burolo durante gli anni ‘80 ospitava oltre 5000 aziende, quello che era l’indotto della “Ditta”.

Per tutti infatti era “la Ditta”. Olivetti è entrato così sul territorio: in maniera prorompente, ha forgiato un’idea di mondo nella realtà produttiva locale. Per molti è stata una cosa importante: eravamo figli di contadini ma abbiamo potuto studiare tutti, ricorda Claudio, mezzo secolo di passi insieme al suo gregge. Quegli occhi hanno visto cemento e asfalto coprire i prati, boschi avanzare sui colli, stabilimenti allinearsi lungo le strade di scorrimento e aggredire il terreno con nuove infrastrutture. Da molti anni la ditta non c’è più, al suo posto un territorio smarrito, orfano dei padri, e un senso di tempo sospeso. Il traffico sulla provinciale è sostenuto, il rimbombo dei capannoni vuoto. Verdeggia la piana agricola.
Le greggi sono nuvole bianche che svaniscono all’orizzonte, quando arriva l’estate.

The latest images show the main roads that cut and mark the territory, flanked by a strip urbanization that, during the 1980s, only in the Ivrea-Burolo belt housed over 5000 spin-off of what was the "Company".

In fact, for everyone it was just and simply "the company". This is how Olivetti conquered the territory: in an overflowing way. He forged an idea of ​​the world in the local production reality. For many, it was an important thing: we were peasants, but we had the chance to go to school, recalls Claudio, half a century of steps together with his flock. Those eyes saw concrete and asphalt being introduced and covering the meadows, woods advancing on the hills, factories lining up along the main roads and attacking the ground with new infrastructures. For many years now, the Company has no longer existed, in its place a lost territory, missing its fathers, dialing with a sense of suspended time. The traffic on the provincial road is intense and continuous, the rumble of the warehouses empty. The agricultural plain gets greener. The flocks are white clouds that vanish on the horizon when summer arrives.

Sharing with the territories
a pop-up exhibition traveling around the six municipalities of the pilot region

Condividere con il territorio
una mostra pop-up sui sei territori dell’area pilota

Durante una settimana, dal 6 al 12 giugno 2021, abbiamo portato il racconto fotografico sul territorio dell'area pilota per cercare il dialogo con la comunità locale. Un'esposizione informale, realizzata nello spazio pubblico, che ha raccolto un centinaio di immagini per mettere a confronto il nostro immaginario con quello degli abitanti in merito ai sistemi naturali e alle forme di antropizzazione del territorio pilota. La mostra è stata anche l’occasione per annotare le prime reazioni, commenti e osservazioni della popolazione in merito ai contenuti del progetto.

During one week, from 6 to 12 June 2021, we shared our visual representation of the pilot region seeking a dialogue with the local community. An informal exhibition, held in the public space, gathering about a hundred images with the aim to compare our imaginary regarding the natural systems and forms of anthropization of the pilot territory with that of the inhabitants. The exhibition was also an opportunity to note down the first reactions, comments and observations of the population regarding the contents of the project.


Partecipazione del territorio nella rappresentazione del paesaggio dei 5 laghi a supporto dell’individuazione dei Servizi Ecosistemici (SE) e loro valutazione

Participation of the territory in the representation of the 5 lakes landscape to support the identification of Ecosystem Services (SE) and their valuation

La costruzione di una narrazione per immagini è stata proposta, fin dal principio, come un’attività propedeutica alla lettura del territorio in esame per una riflessione collettiva su quelle che sono le valenze endogene di questa regione.

Nei primi mesi del progetto, abbiamo percorso il territorio con l’intento di esplorarne i caratteri - le potenzialità, le criticità e le progettualità - e la percezione di questi da parte della collettività per dare forma ad una rappresentazione della realtà che potesse essere utilizzata in maniera duplice.

Da un lato, come strumento culturale di confronto tecnico e specialistico tra la Città Metropolitana, gli amministratori e gli esperti che si sono occupati della mappatura dei SE; dall’altra, come linguaggio narrativo rivolto al territorio per avviare un percorso di sensibilizzazione e riconoscimento dei valori naturalistico-ambientali.

Un processo di ascolto e dialogo che ha permesso di rinnovare e, in alcuni casi, instaurare nuovi legami tra il territorio locale e gli esperti di Città metropolitana, e a livello inter-municipale, tra i rappresentanti dei sei comuni coinvolti, le associazioni e i settori economici che operano nell’area.

La narrazione visuale, esito della ricerca fotografica, comprende anche lo sguardo di coloro i quali hanno aderito alla call “Partecipa con una foto”, attraverso cui si è chiesto ai cittadini dell’area di inviare una foto che rappresentasse un aspetto che, più di altri, richiede oggi maggior cura e attenzione. L’integrazione di questi molteplici sguardi ha messo in luce una dimensione territoriale molto complessa: da un lato, un sistema naturale dalla straordinaria biodiversità, minacciata principalmente dal cambiamento climatico e dalla crescente pressione antropica, dall’altra l’utilizzo e lo sfruttamento di risorse naturali sempre più scarse (acqua e suolo) che richiedono una visione lungimirante, integrata e ecosistemica.

La rappresentazione degli elementi naturali che costituiscono questo paesaggio (capitale naturale), l’uso delle risorse (servizi di approvvigionamento), il riconoscimento del valore estetico, ricreativo e culturale di questi luoghi, e il sistemi delle infrastrutture che ne permettono lo sfruttamento (capitale sociale costruito) e ancora, le competenze ed i saperi locali (capitale umano), hanno posto le basi per una prima individuazione sintetica e schematica dei servizi ecosistemici presenti.

Questo racconto per immagini è stato usato per:
1/ attivare un dialogo con gli attori locali e gli stakeholder del territorio (attraverso tavoli di lavoro e momenti di confronto)
2/ avvicinare le comunità locali al tema dei Servizi Ecosistemici attraverso una serie di iniziative (mostre pop-up nei 6 Comuni e una passeggiata per i sentieri dell’area con gli alunni delle scuole primarie accompagnati da esperti naturalisti).

Da questa prima base conoscitiva, è partita la mappatura dei Servizi Ecosistemici da parte degli esperti.

From the start, the elaboration of a narrative made of images was proposed as a preliminary step for territorial analysis to steer a collective reflection on the endogenous values of this region.

In the first months of the project, we covered the area with the intention of exploring its territorial characteristics - critical aspects, projects and potentials - and how those were perceived by the community, to give shape to a representation of the reality that could be used in different ways.

On the one hand, photography was used as a cultural tool for the technical and specialistic discussions between the Metropolitan City, the local administrators and the experts responsible of the ESs identification and mapping; on the other hand, as a narrative language to address the topic in dialogue with the territory and initiate a path of awareness and recognition of the naturalistic and environmental values of the site. A process of engagement that has made possible to renew, and in some cases, to establish new connections between the territory and the representatives of the Metropolitan City and, at the inter-municipal level, among the six municipalities involved, the associations and economic sectors that operate in the area.

The visual narrative is the result of the photographic research; it also includes the perspective of those who have joined the call "Participate with an image", through which the citizens of the area were asked to share a photo that – in their view – portrayed what today, more than ever, requires attention and care. The integration of these multiple views has highlighted a very complex territorial dimension: on the one hand, a natural system with extraordinary biodiversity and naturalistic and environmental values, yet threatened by climate change and increasing anthropic pressure, on the other, the use and the exploitation of increasingly scarce natural resources (water and soil) which require a forward-looking, integrated and systemic vision.

The representation of the natural elements that form this landscape (natural capital), the land use (supply services), the recognition of the aesthetic, recreational and cultural values of these places, the infrastructure systems that allow their exploitation (built capital) and again, local skills and knowledge (human capital), have laid the foundations for a first synthetic and schematic identification of the ecosystem services that already exist.

How did we use the visual narrative for:
1/ to activate a dialogue with the local actors and the stakeholders of the territory (through working tables and moments of debates)
2/ to bring the local communities closer to the topic of the ESs through a series of initiatives (pop-up exhibitions in the 6 Municipalities and a walk through the trails of the area with the students of the primary schools accompanied by experts of the Natural Systems).

From this first layer of understanding, the process of mapping of the ESs has started.

Un grazie speciale ai sindaci e ai tecnici dei 6 comuni coinvolti e a tutte le persone che abitano, lavorano e si occupano di questo territorio che ci hanno generosamente dedicato il loro tempo, regalandoci il piacere di ascoltare le loro voci e di acquisire le loro conoscenze, la loro percezione dei luoghi e un pezzo della loro storia sull’area dei 5 laghi di Ivrea.

Ringraziamo tutti i partecipanti alla Call
Alberto Camosso, Alessandro Vellere, Alex Cassetto, Armando Froio, Barbara Manucci, Carlo Ducatto, Chiara Usai, Claudio Concilio, Claudio Elia, Concetta Milia, Daniele Fazzari, Dario Moia, Domenico Berton Giachetti, Edoardo Colosio, Egidio Torreano, Elena & Marino Burbatti, Elsa Collini, Emanuel Baralis, Enrico Gillio Tos, Giorgio Panattoni, Giuliana Albi, Giulia Ferrando, Giulia Mattiello, Giulia Proto, Giuseppe Tordella, Giuseppe Garneri, Giuseppe Gianotti, Irene Silvia Laurent, Ivana Gillio Tos, Katia R. Borrelli, Leonora Gay, Lorella Zanino, Lorenzo Perotti, Luciano Soncia, Massimo Perin Riz, Nevio Perna, Nicoletta Cimadamore, Nicolò Savio, Norberto Patrignani, Norma Wagner, Paolo Prelle, Raffaella Licastro, Renzo Galletto, Rita Brunetto, Roberta Pellicane, Sabrina Ferrando, Sandra Zanotti, Sergio Brigando, Stefano Sertoli, Tosatti Arnando, Valerio Birindelli, Veronica Olivero.


GLI ICONEMI DI UN PARCO
gli elementi del paesaggio attraverso la fotografia

IL VIDEO DOCUMENTARIO REALIZZATO E PRESENTATO DALLA CITTÀ METROPOLITANA DI TORINO ALLA 4a EDIZIONE DEL “FESTIVAL DELLE FORESTE”


UN PROGETTO DI


 CON LA PARTECIPAZIONE DI

Previous
Previous

Dentro la trasformazione

Next
Next

Viva l'Architettura