Habit.a

La sostenibilità dei territori alpini


 

AREA DI INDAGINE

10 Territori delle Alpi del Sud:
La maison de village – Forcalquier, Alpes de Haute-Provence, Francia
La maison du bois – Méolans-Revel, Alpes de Haute-Provence, Francia
Les Allouviers – Romette, Hautes Alpes, Francia
La casa nel fienile – Fraz. Prinardo, Argentera, Alta Valle Stura. Italia
Borgata Paraloup – Rittana, Valle Stura, Italia
Borgata Valliera – Castelmagno, Valle Grana, Italia
Stalla – Fraz. Roccia, Sampeyre, Val Varaita, Italia
Lou Pourtoun – Ostana, Valle Po, Italia
L’Acino Tenuta Monsordo Bernardina, Bassa Langa, Italia
Una finestra sulle Langhe – Cigliè, Alta Langa, Italia

FOTO

Alessandro Guida

TESTI - RICERCA

Viviana Rubbo

ANNO

2020

COMMITTENTE

Ordine Architetti PPC di Cuneo

INFO

Il progetto europeo Habit.a – abitare le alpi del sud nella prospettiva
dei cambiamenti climatici / habiter les alpes du sud face au changement climatique - è un progetto di ricerca che si inserisce all’interno del
Programma Interreg Alcotra 2014/2020 di cooperazione transfrontaliera Francia-Italia.


PROGETTO INTEGRALE*

Il progetto integrale è visionabile al link: paesaggisostenibili.eu

*I contenuti di questa pagina sono il nostro contributo ad un progetto realizzato come collettivo Urban Reports

IT

Nell’ambito del progetto europeo Interreg-Alcotra Habit.a, di cui l’Ordine degli Architetti PPC della provincia di Cuneo è capofila, il collettivo Urban Reports ha indagato il tema della sostenibilità a partire dall’analisi delle architetture Testimonal individuate dal programma. L’obiettivo: sensibilizzare e promuovere un’architettura di qualità, più responsabile e attenta al contesto territoriale, nonché sostenere un cambio di paradigma nel modo di agire sui territori alpini.

Dieci edifici molto diversi tra loro per tipologia, dimensione, funzione e ragion d’essere, che si collocano in regioni montane e rurali altrettanto variegate per lo sviluppo storico che le ha contraddistinte in passato e le dinamiche che ne determinano le condizioni attuali.

Come nascono queste architetture? In quale contesto si inseriscono? Con quali finalità? Chi le abita e le vive nel quotidiano? Quali sono altri aspetti, oltre ai parametri tecnici e i fattori di efficienza, che possono concorrere a definirne la sostenibilità?

Il racconto fotografico prova ad allargare lo sguardo sul paesaggio che le accoglie e anziché concentrare l’attenzione solo sui volumi, ne percorre gli spazi intorno, ne indaga le relazioni che si instaurano coi contesti, ne segue i nessi e le implicazioni, prendendo in esame la trasformazione fisica e geografica dello spazio ed i suoi elementi e, insieme, la dimensione culturale dei luoghi, lo spazio di vita di una comunità. Infine, osserva i processi entro cui questi progetti hanno preso forma, interrogando e ascoltando le voci del territorio: gli architetti, gli amministratori, gli abitanti e i fruitori di queste architetture.

Questo racconto ha messo in luce molti aspetti che accomunano tutti questi interventi: la cura per il territorio, il ripensamento delle economie locali attraverso l’introduzione di modelli di produzione innovativi, nuove forme di collaborazione pubblico-privato, la ricostruzione di nuove comunità attraverso la ricucitura paziente di legami sociali e culturali col territorio. Amministratori, allevatori, agricoltori e nuovi montanari collaborano insieme per una ritrovata “progettualità eterarchica, dove la diversità diventa fonte di valore”[1], che è scelta di vita e che si realizza giorno per giorno, non solo per se stessi ma anche per quelli che verranno. C’è la libertà, l’autodeterminazione, c’è l’assunzione di responsabilità e la visione capace di andare oltre il tempo, ma soprattutto la fatica quotidiana che condividono tutti coloro che abitano le terre alte.

[1] Filippo Barbera, sociologo. Intervento al webinar FEEM ‘’Quale visione di sostenibilità per i territori montani? Voce agli esperti”, 6 ottobre 2020

EN

As part of the European Interreg-Alcotra Habit.a project, led by the Board of Architects of the province of Cuneo, Urban Reports has investigated the concept of sustainability starting from the analysis of the Architectures identified by the program as Testimonials of best practices. The goals of the project encompassed: increased awareness, the promotion of architectural quality, a more responsible and attentive approach to the territorial context, as well as a paradigm shift in the way we build and plan in the Alpine regions.

The 10 buildings were very different from each other in terms of typology, size, function and raison d’être, located in mountain and rural regions and vary due to the historical development and the dynamics that determine their current conditions.

How were these architectures born? In what context? With what purpose? Who lives and inhabit them in the everyday life? What are other aspects, in addition to the technical parameters and efficiency factors, which contribute to define their sustainability?

The photographic narrative is an attempt to broaden the perception of the landscape that accommodate the 10 architectural works and instead of focusing on the volumes, it runs the spaces around them, investigates the relationships that are established with the contexts, follows the connections and the implications, examines the physical and geographical transformation of the space and its elements and, at the same time, the cultural dimension of the places, where the community belong. Finally it observes the processes within which these projects took shape, questioning and listening to the local voices: the architects, the public actors and the administrators, the inhabitants and the users.

This representation has highlighted many aspects that all the 10 architectures have in common: the care for the territory, the rethinking of the local economies through the introduction of innovative production models, new forms of public-private collaboration and the reconstruction of new communities through patient mending of social and cultural ties with the territory. Local actors, farmers and new inhabitants of the Alps collaborate together to establish “heterarchic planning, where diversity becomes a source of value”, which is a life choice unfolding day by day, not only for personal interest but also for those who will come in the future. There is freedom, self-determination, there is the assumption of responsibility and a vision capable of going beyond the time, but above all, the efforts shared by all those who live in the highlands.

La frazione abbandonata di Grange, Alla Valle Stura

La frazione abbandonata di Grange, Alla Valle Stura

10 Tematiche

Ciascuno dei 10 interventi architettonici serve a raccontare un luogo e ad esplorare un tema:

1 – L’ARCHITETTURA CHE PARTECIPA ALLA COSTRUZIONE DEL BENE COMUNE  
Forcalquier, Alpes de Haute-Provence
2 - IL BOSCO. RISORSA DA VALORIZZARE
Méolans-Revel, Alpes de Haute-Provence
3 –  I TERRITORI ALPINI: LABORATORI DI NUOVE FORME DI ABITARE
Romette, Hautes Alpes
4 – L’IMMAGINARIO DELLA MONTAGNA TRA PASSATO E PRESENTE
Fraz. Prinardo, Argentera, Alta Valle Stura
5 – IL RUOLO POLITICO DEI TERRITORI, NUOVI CENTRI DI PRODUZIONE CULTURALE
Borgata Paraloup, Rittana, Valle Stura
6 – NUOVE SINERGIE PUBBLICO/PRIVATO
Borgata Valliera, Castelmagno, Valle Grana
7 – LA DIMENSIONE PRODUTTIVA NEI TERRITORI DELLE ALPI
Borgata Roccia, Sampeyre, Val Varaita
8 – NUOVE COMUNITÀ PROGETTANTI
Ostana, Valle Po
9 – VALORIZZAZIONE DEL PAESAGGIO CULTURALE
Alba, Bassa Langa
10 – CONTAMINAZIONI MATERIALI E IMMATERIALI
Cigliè, Alta Langa

Each of the 10 architectural works offers the chance to about a place and explore a theme:

1 – THE ARCHITECTURE THAT PARTICIPATES IN THE CONSTRUCTION OF THE COMMON GOOD
Forcalquier, Alpes de Haute-Provence
2 – THE FOREST. RESOURCE TO BE VALUED
Méolans-Revel, Alpes de Haute-Provence
3 – ALPINE TERRITORIES: LABORATORIES FOR NEW FORMS OF LIVING
Romette, Hautes Alpes
4 – THE IMAGINARY OF THE ALPS BETWEEN PAST AND PRESENT
Hamlet Prinardo, Argentera, Alta Valle Stura
5 – THE POLITICAL ROLE OF THE TERRITORIES, NEW CENTERS OF CULTURAL PRODUCTION
Paraloup village, Rittana, Valle Stura
6 – NEW PUBLIC / PRIVATE SYNERGIES
Hamlet Valliera, Castelmagno, Valle Grana
7 – THE PRODUCTIVE DIMENSION IN THE TERRITORIES OF THE ALPS
Hamlet Roccia, Sampeyre, Val Varaita
8 – NEW ENGAGED COMMUNITIES
Ostana, Valle Po
9 – ENHANCEMENT OF THE CULTURAL LANDSCAPE
Alba, Bassa Langa
10 – MATERIAL AND IMMATERIAL INFLUENCES
Cigliè, Alta Langa

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“L’immaginario della montagna è un ‘immaginario difforme dalla realtà.
È vero che il contesto ambientale è sempre lo stesso, però la montagna che cresce e va avanti, che si ripopola e crea opportunità, è quella giovane, innovativa, che rompe gli schemi. Per questo credo, l'immaginario della montagna viene disatteso. E da qui nasce il conflitto tra rappresentazione e realtà.”

— Silvia Rovere, Sindaca di Ostana, Valle Po

Per dare voce a questa pluralità di architetture, temi e luoghi, ciascun sito diventa la tappa di un viaggio attraverso la geografia fisica e culturale delle Alpi del Sud e quindi l’opportunità per declinare uno dei molti aspetti emersi, rilevante per affrontare il concetto della sostenibilità nei territori alpini e rurali.

Questo lavoro è il frutto di una visione costruita in collettivo. 4 sguardi, i nostri, sulle dieci architetture e i loro mondi, prima solitari poi ricomposti in un unico filo narrativo. Il nostro sguardo è andato deliberatamente oltre lo spazio di pertinenza di queste opere nel tentativo di fornire un ulteriore livello di analisi e di comprensione delle dinamiche che hanno generato il paesaggio con cui si confrontano oggi. Percorrendo il territorio, immedesimandosi e isolando gli elementi che compongono lo spazio, la fotografia riassegna un ordine alla realtà, porta con sé nuovi significati e nuovi immaginari. 

To give voice to this plurality of architectures, themes and places, each site becomes part of a journey through the physical and cultural geography of the Southern Alps and therefore the opportunity to delve into one of the many aspects that have emerged, all of them relevant to address the concept of sustainability in the alpine and rural areas.

This work is the result of a collective vision. 4 views, our views, on the ten architectures and their worlds, at first lonely, then recomposed in a single narrative thread. Our gaze has deliberately gone beyond the spatial footprint of these architectural works in the attempt to provide a further level of analysis and understanding of the dynamics that generated the landscape we are confronted with today. Walking the territory, identifying and isolating the elements that form the space, photography reassigns an order to the reality, bringing new meanings and new imaginaries. 

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Un lavoro che introduce un ulteriore livello di consapevolezza della dimensione materiale e immateriale che definisce la sostenibilità di un intervento d’architettura in un determinato luogo. 

La sostenibilità non solo intesa
come parametro tecnico
bensì come l’insieme dei valori
espressi dal territorio
e da chi lo abita.

Portando uno sguardo d’insieme capace di percorrere trasversalmente questi territori, questa narrazione, li mette a confrontosottolineandone le specificità e la comunanza di sfide e, al contempo, la complessità degli aspetti che concorrono a definirne la sostenibilità

This photographic research has introduced a further level of awareness of the material and immaterial aspects that define the sustainability of an architectural work.

Sustainability not only understood
as a technical parameter, but as a set of values
expressed by the territory and
by those who live there.

By bringing an overall view capable of transversally crossing these territories, the photographic narrative compares them, underlining their local values and features as well as the common challenges and, at the same time, the complexity of the aspects that contribute to sharpen the concept of ‘sustainability’.

 

Visita la mostra dedicata al progetto fotografico

www.paesaggisostenibili.eu


UN PROGETTO REALIZZATO DA

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CON IL CONTRIBUTO DI

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